Olivicultura

Frantoio Magnone Olivicultura

Un po' di storia dell'olivicoltura.

L'ulivo nella storia ha radici antichissime: la sua origine viene posta in Asia Minore, da cui si diffuse in tutto il bacino del Mediterraneo attraverso la Siria e la Palestina, dove sono stati rinvenuti rudimentali frantoi che testimonierebbero un'attività databile intorno al 5000 a.C.

I greci diffusero la coltivazione dell'olivo nelle loro colonie italiane, ma furono i romani a far fiorire il mercato dell'olio nella nostra penisola, arrivando a classificarne il prezzo e le diverse categorie in base all'epoca di raccolta, grado di maturazione, tipo di spremitura.

Con il crollo dell'impero romano, la produzione dell'olio entrò in un periodo di crisi, ma nel Medioevo riprese vigore, soprattutto grazie ai sempre più crescenti scambi commerciali delle repubbliche marinare. In Liguria il periodo aureo per l'olivicoltura fu tra il 1700 e il 1800: il commercio con l'estero era incentivato, e ogni cittadina costiera aveva un suo approdo per l'imbarco del prodotto.

Se l'emigrazione e le due guerre mondiali inflissero un duro colpo all'olivicoltura delle nostre zone, si sta recuperando oggi questa nostra antica richezza, grazie all'eccezionale qualità dell'olio ligure e, recentemente, al rilancio dell'immagine dovuto al successo della dieta mediterranea

Raccolta e lavorazione delle olive.

La coltivazione dell'olivo nella provincia di Savona è praticata nell'interno collinare delle valli, e gli oliveti vengono condotti per lo più a coltivazione di tipo familiare ed artigianale.

Per ottenere un prodotto di qualità, le olive vengono raccolte in uno strato intermedio di maturazione, o brucandole a mano sulla pianta, oppure abbacchiandole con la dovuta perizie con l'ausilio di canne.

Una volta raccolte, le olive vengono portate al frantoio il più velocemente possibile per la macinatura; poi vengono sminuzzate e ridotte in poltiglia sotto due grosse ruote di granito. Diversi sistemi si usano per spremere la pasta ricavata, il più antico dei quali prevedendo l'utilizzo di torchi o presse che spremono con pressione lenta e graduale. Da questa operazione si ottiene un mosto costituito da olio, acqua di vegetazione, e frammenti minuti di polpa e di nocciolo di olive.

Dopo la spremitura l'olio deve essere separato dal mosto tramite la centrifugazione. Volendo aumentare la limpidezza si coadiuva ai necessari travasi un'operazione di filtrazione a carta.

I nostri oli

Nel Finalese, dove la densità di piante è di circa 350 per ettaro, prevale la varietà di oliva taggiasca, con il 70% circa, seguita dalla colombaia, due specie della più alta qualità che trovano un ambiente particolarmente favorevole nelle tipiche caratteristiche idrogeologiche e climatologiche della regione.

L'olio delle nostre zone è famoso per la sua delicatezza: gradevole e piacevolmente fruttato, dal colore giallo paglierino talvolta dorato o tendente al verde chiaro.

Gli oli del nostro frantoio, esclusivamente Extra Vergini di qualità, hanno ricevuto il riconoscimento  "Prodotto italiano - lavorazione a freddo". Sono filtrati minuziosamente con filtro a freddo, e vengono confezionati soltanto al momento della richiesta. Ciò assicura all'olio la conservazione della sua freschezza e delle sue qualità organolettiche tipiche della nostra zona.

I nostri oli possono essere impiegati in tutti gli usi di cucina, e sono particolarmente consigliati a crudo per arricchire il sapore dei cibi.